sabato 13 dicembre 2014

Cosa significa #selvaggianonmentire? Fenomenologia di un hashtag che non è stato capito


Ci sono tanti modi di vedere YouTube. Questo perché YouTube è tante cose.
Allo stesso tempo ci sono tanti modi di vedere l'iniziativa #selvaggianonmentire perché questo hashtag vuol dire tante cose.
Si tratta di un hashtag legato al concetto di Identità, perciò l'interpretazione cambierà a seconda dell'identità di chi cerca di decifrarlo.
Per Selvaggia Lucarelli questo hashtag è incomprensibile perché dentro di sé starà pensando che con le proprie parole e i propri profili può far quello che le pare, compreso pubblicizzare un prodotto con frasi confezionate e false. Non conta la verità, nella sua ottica contano i risultati.
Per Francesco Sole è, sotto sotto, una sconfitta: non è stato rifiutato dalla community di YouTube perché ha avuto successo arrivando anche in televisione, ma ancor prima perché non ha rispettato le regole (non scritte) di un gioco. Un gioco che si chiama YouTube e che da quando è stato creato ha sempre messo l'autenticità al primo posto. Tant'è vero che anche i Brand che oggi utilizzano YouTube per promuoversi devono fare i conti con questa particolarità di YouTube, stringendo collaborazione con personaggi già noti sulla piattaforma oppure creando video ed iniziative coerenti con lo spirito di chi utilizza YouTube.
Per la maggior parte delle persone, invece, #selvaggianonmentire non è un hashtag di protesta ma di condanna: il popolo della rete, anzi il popolo di YouTube, è alla ricerca di un capro espiatorio che dia sfogo alla frustrazione di non riuscire a diventare famosi. Il popolo di YouTube è spregevole e si dedica alla caccia alle streghe. Si sentono echi: "Povero Francesco Sole, tutta invidia".
Identità diverse producono punti di vista diversi. Il vero problema è che il significato di #selvaggianonmentire non può arrivare a tutti allo stesso modo perché non tutti sono in grado di comprendere cosa significhi, a livello personale, vivere e sentirsi parte di YouTube.
Francesco Sole e il suo team sono stati bravissimi a creare su YouTube un format che fa dell'ironia e dell'analisi sul modo delle persone di utilizzare i media di Internet - per esempio Facebook, Whatsapp, Instagram - e di come questi ultimi influiscano sui rapporti umani. Non sono stati altrettanto bravi a capire le logiche del mezzo che stavano usando per diffondere i loro video. Non hanno capito che il gioco al quale stavano giocando non era lo stesso degli altri giocatori che si trovavano al tavolo, degli altri YouTubers. Hanno sbagliato pensando che una volta conquistata la fama, alle origini del personaggio non avrebbe più pensato nessuno. Oppure, di quello che sarebbe successo su YouTube, se ne sono semplicemente fregati. Forse non era interessante, non era un problema. YouTube era solo un trampolino di lancio ma gli obiettivi erano diversi per cui lo spirito di YouTube poteva essere sacrificato.
Perché questi errori di calcolo? Perché una parte del web richiede trasparenza e l'altra metà invece non riesce nemmeno a capire "dove" sia mancata questa trasparenza?
Questa polemica risulta incomprensibile al pubblico di Maria De Filippi che se invitato su un trono sarebbe capace di rinnegare in un momento le proprie origini pur di ricevere qualche mese di popolarità per poi cadere in depressione quando si spengono i riflettori. Questa richiesta di trasparenza è illeggittima per chi è ancora intossicato dalla televisione e non riesce a liberarsi della talk, talent e reality show dipendenza che ci ha abituato ad accettare tutto. E quando dico tutto, dico veramente "tutto".
Perché se ti scorre ancora nelle vene il veleno della cattiva televisione, quella che a piccole dosi piano piano ti uccide, allora non puoi capire #selvaggianonmentire. Ci hanno, ti hanno, abituato alle menzogne e nessuno si stupisce più se una cosa non è come sembra. Però io mi chiedo, ma è veramente questo lo Spettacolo? No, spettacolo e intrattenimento possono essere diversi da come ci hanno abituato negli ultimi 10 anni. Non è detto che Finzione debba necessariamente essere sinonimo di Falsità.
Non è che Francesco Sole non poteva essere Finzione: il problema non sta nella finzione del progetto ma nella falsità delle affermazioni delle persone che lo sostengono che hanno finito, con le loro bugie, per far sentire presa in giro una parte del pubblico. Può funzionare in televisione ma non su YouTube. E non è solo perché le persone che usano YouTube hanno cominciato a farlo anche perché volevano allontanarsi dalle logiche perverse della televisione. Non è solo questo, c'è qualcosa di molto più profondo, legato all'Identità di chi vive YouTube. 

Non è una lotta tra un vecchio e un nuovo media ma semplicemente l'espressione di una nuova forma di umanità connessa e attiva.
"Le relazioni umane, mediate da un nuovo media, danno vita a una nuova umanità." 
5 anni fa, Michael Wesch, l'autore della frase citata, pubblicava sul suo canale Digital Etnography un’analisi dal titolo An anthropological introduction to YouTube, un ricco lavoro sui cambiamenti sociali derivanti dall'utilizzo della più importante piattaforma di video sharing. Il risultato è un’analisi brillante delle relazioni umane e dell’umanità stessa nell’epoca contemporanea trasformate dall’obiettivo di una telecamera che mette a nudo il disagio sociale per celebrare le emozioni più profonde.
Con la nascita di YouTube un messaggio potentissimo è arrivato ovunque: Broadcast Yourself, Trasmetti te stesso. Un messaggio così potente che le persone hanno cominciato subito ad afferarlo, lo hanno fatto proprio ed hanno cominciato a caricare su uno spazio web materiali personali che altre persone da qualsiasi parte del mondo avrebbero potuto vedere. Le proprie performance musicali, i propri figli, gli animali, i propri ricordi, le speranze, le paure: per ogni bisogno o aspetto umano c’è un video che ne ricostruisce una rappresentazione. In poche parole, Michael Wesch presenta la community di Youtube come la celebrazione di nuove forme di “empowerment” che permettono alle persone di affermarsi in maniera nuova e di non limitarsi più a fruire i contenuti mediatici in maniera passiva.

#selvaggianonmentire è il frutto di questo "emporwement"che YouTube ha creato perché, se non fosse ancora chiaro, non stiamo parlando soltanto di una piattaforma di video sharing ma di un modo di vivere la produzione e la fruizione dei contenuti. Per molti YouTube rappresenta un canale sul quale non solo esprimere la propria personalità ma coltivarla, perciò autenticità e onestà sono requisiti fondamentali. 

Le nuove forme di umanità create da questo mezzo hanno prodotto anche nuove forme di consapevolezza che pretendono l'applicazione di diversi codici di comportamento. YouTube non potrà mai essere compreso grazie a una formula di marketing ma ci sarà sempre un cono d'ombra, un elemento imprevedibile, perché (anche se con dei limiti) le regole sono a disposizione di tutti e tutti possono contribuire a riscriverle. #selvaggianonmentire è la dimostrazione che la comunicazione si evolve e che, finalmente, non ci accontentiamo più di puntare un telecomando ma c'è una fetta di pubblico pronta a puntare il dito per dire la sua su come il mezzo viene utilizzato. 

Lo spettatore e l'attore sono la stessa persona perciò bisogna essere cauti nel costruire delle maschere come quella di Francesco Sole. Nella maggior parte dei casi è meglio essere trasparenti e chiarire fin dal principio finalità e mezzi. Così fanno YouTubers e aziende che stanno cominciando a collaborare con successo, così fanno i proprietari dei canali che monetizzano con i propri video.

Chi vive YouTube mette in gioco se stesso in continuazione, si scopre, si trasforma, cresce grazie alle relazioni che sviluppa sulla piattaforma. Sa quanto è difficile esprimersi come vorrebbe e instaurare un dialogo con il pubblico, sa quanti sacrifici, ma anche soddisfazioni, può comportare il semplice pubblicare un video alla settimana. Ma soprattutto sa e sente che quello che sta facendo gli permette di costruire la propria identità all'interno di un contesto, YouTube, in cui si riconosce e di cui condivide i valori.

Allora perché in molti non hanno compreso il significato di #selvaggianonmentire? Perché quasi ovunque, dal "giornalista medio" allo "spettatore medio", hanno interpretato questa iniziativa in maniera sbagliata imputandola a banale invidia e frustrazione?

Perché non si è compreso che il modo di operare della Lucarelli e di Facchinetti si è scontrato con i valori fondamentali su cui la community si basa. Un'intera community si è sentita presa in giro dal fatto che Francesco Sole sia stato presentato dalla Lucarelli come "uno che si è fatto da solo sul web" e #selvaggianonmentire è stata la risposta. Attenzione però, molti giornali non hanno capito nemmeno questo semplice fatto e continuano erroneamente a scrivere che l'hashtag sia nato perché viene criticato il fatto che Francesco Sole sia un “personaggio” costruito a tavolino da un'agenzia.
Prima di esprimere un giudizio sulla vicenda, proviamo a comprenderne le reali motivazioni, proviamo a studiare il contesto in cui nasce. Questo è quello che dovrebbe fare un buon giornalista oppure una persona curiosa.

All'inizio del post ho presentato diversi punti di vista, tralasciando però proprio quello più importante, il punto di vista dal quale l'iniziativa è nata cioè quello di chi partecipa attivamente allo sviluppo di YouTube, giorno dopo giorno. Solo se si tenta di comprendere il comportamento e i valori di questa parte di pubblico, allora si potranno comprendere (veramente e senza distorsioni) le motivazioni che hanno fatto nascere questo dissenso.

In un momento in cui tutti fanno marketing, sono pochi a riconoscere le caratteristiche di un target. Ci siamo dimenticati che il pensiero dominante è solo uno dei pensieri, che altri pensieri sostengono altre idee su un argomento. Che per capire l'Altro devi tentare di conoscere il contesto in cui agisce.
Criticare un atteggiamento senza analizzarlo è un modo sterile di procedere: un comportamento che non ti aspetti soprattutto da un giornalista.

Credo che la Lucarelli e i suoi, in fondo in fondo, capiscano le motivazioni che hanno fatto nascere #selvaggianonmentire ma fa più comodo continuare a sostenere che si tratti di semplici haters piuttosto che fare i conti con la realtà ed ammettere di non aver rispettato i valori di una parte importante del pubblico di YouTube, quella più attiva, quella che produce i contenuti.

Articolo utile per capire la vicenda.
La Stampa, uno dei pochi giornali che ha capito cosa stava succedendo.

Nessun commento:

Posta un commento