lunedì 19 agosto 2013

Twitter non è un social per pigri

Il titolo del post nasce dalla consapevolezza della natura liquida e irrequieta di Twitter, social per eccellenza di aggregazioni temporanee intorno ad un argomento, anche tra persone che non si conosco tra loro. Twitter è movimento: l'uccellino vola da un account ad un altro facendo circolare informazioni, emozioni, creando storie e community di tantissimi generi. E riesce a creare magie che durano anche pochi momenti, a differenza degli altri strumenti di comunicazione che siamo soliti utilizzare sul web.

Con l'hashtag #twitterperme si possono trovare curiose ed interessanti definizioni che provengono direttamente da chi utilizza il social tutti i giorni: Rocco Rossitto raccoglie le definizioni più interessanti in uno storify.

@BattAngelo lo definisce come "un broadcast asimmettrico in 140 caratteri", per @Giomanda è il "dono della sintesi", per @charlotte_braun è "l'occasione di inveire contro il trash televisivo"; in generale è un modo per comunicare velocemente, stile SMS, aggiornarsi e seguire persone e organizzazioni che ci interessano.

Twitter è la piazza del web o ancora il "bar di paese" dove "ci stanno quelli simpatici, gli antipatici e i rompicoglioni. Gli informati e i cialtroni. Quelli che arrivano da lontano e ti parlano di posti esotici, gli impegnati che vogliono sempre tirarti in qualche assemblea o manifestazione, quelli che parlano solo del proprio ombelico ma lo fanno bene. I taciturni e gli iperlalici". Così ce lo racconta Sandrone Dazieri.

Beppe Severgnini ne loda il valore culturale presentandolo come uno "strumento di igiene mentale. Ovvero: uno spazzolino per il cervello, un esercizio di sintesi, un allenamento all'ironia."

Per introdurre questo utile libricino sulle basi di Twitter vale la pena riportare anche qualche altra interessante definizione che ci porta nel vivo di questo nuovo stile (e codice) comunicativo inaugurato da uno strumento ormai indispensabile per moltissimi!






Torniamo al nostro libricino azzurro e tralasciando le istruzioni di base su Twitter, ecco alcune delle notizie più interessanti partendo dalla storia di Twitter.

Il successo di Twitter non è stato instantaneo ma ci sono voluti alcuni anni per scoprirne tutte le potenzialità: una prima versione venne lanciata nel 2006 ma furono pochi gli utenti a comprenderne il valore. Federica Dardi ci racconta che "Michael Arrington su Techcrunch, dopo aver provato Twttr criticò la mancanza di privacy dovuta al carattere pubblico e aperto dei messaggi. In realtà sarà proprio questa una delle caratteristiche che decreteranno il successo di Twitter, perché è grazie alla propagazione dei messaggi che è possibile navigare nel chiacchiericcio e capire cosa sta succedendo in un dato momento, quali sono le opinioni più diffuse, come vengono recepite alcune notizie e quali sono i temi caldi del momento". E i tweet che ho riportato prima lo confermano.

Insomma Twitter connette idee e persone in un modo nuovo che accorcia distanze fisiche e culturali. Proprio qualche giorno fa Wired definisce Twitter "sempre più come una piazza globale" dove si discutono importanti tematiche della nostra società: dalle proteste in Egitto ai matrimoni gay; basta seguire i trend di Twitter per capire cosa succede e di cosa si parla nel mondo.

Il fermento su Twitter a volte raggiunge volumi tali da mandare in sovraccarico il sistema ed ecco che entra in gioco la Fail Whale, una simpatica balena sollevata dagli uccellini che appare in caso di malfunzionamento del sistema e che oggi è uno dei simboli più popolari del social network. Nonostante i frequenti down del sistema il successo di Twitter non si è arrestato.

Uno dei momenti più importanti nella storia di Twitter è il SXSW - South by Southwest Festival - del 2007: rappresenta il primo caso di Live Tweetting della storia.

- Mamma ho fatto un Live Tweetting!
- Cara, almeno hai usato le precauzioni?

Perché il Live Tweetting è così importante?
Partiamo dalle basi citando un interessante articolo di ImproveJournalism sulla natura di questo fenomeno, Live-Tweetting, un linguaggio Web-nativo.

"Secondo la definizione dei Developers di Twitter, per Live-tweeting si intende: l’utilizzo continuativo di Twitter per un periodo di tempo – compreso tra i 20 minuti ed alcune ore – con una sequenza di Tweet relativi ad un determinato argomento."

L'articolo continua definendo il live tweeting come qualcosa che è contemporaneamente sia strumento che pratica e che dà vita ad una partecipazione che non segue nessun tipo di schema predeterminato se non quello previsto dalla stessa struttura comunicativa di Twitter: hashtag, mentions, risposte e così via.

Piccola parentesi su Twitter e la televisione: Raffaele Pizzarri descrive il live tweeting come
"una delle armi d’assedio mediante la quale il Web scardina il monopolio televisivo". Torniamo così all'inizio di questo post con la definizione di Twitter data da @charlotte_braun: "Twitter è l'occasione di inveire contro il trash televisivo". Spero presto di avere l'occasione di approfondire il rapporto di Twitter con la fruizione dei contenuti multimediali dalla musica alla televisione, passando anche per i video online, perché oltre l'aspetto politico e giornalistico, è anche questo sicuramente un bellissimo ambito di studio da approfondire. Su Twitter si parla di tutto e si critica, in maniera più o meno costruttiva. Siamo di fronte ad un nuovo territorio della sfera pubblica e proprio per questo motivo molto spesso si avverte da parte dei media e dei governi una certa paura nei confronti di questo strumento difficile (o impossibile) da controllare.

Twitter è il social per eccellenza del dibattito e della critica: in poche parole di tutto ciò che è contemporaneo. Storify è uno dei miei strumenti preferiti proprio perché nell'era dell'informazione e del digitale, la storia si fa (anche) online. Ed ecco un'altra ragione per cui Twitter non è un social per pigri ma è un posto votato all'azione.

Ma sto divagando troppo. L'importante è aver compreso la natura di questo fenomeno che come dice appunto l'articolo è un linguaggio nativo del web e "il fatto che il LT sia (il più delle volte) scatenato da un evento reale, non vuol dire che non sia Web-nativo: connesso, ma diverso".

Gli hashtag trasformano una parola in molto più di un link.

Questa foto l'ho scattata qualche giorno fa sul lungomare di Barceloneta ed è significativa di come online e offline siano ormai profondamente intrecciati. Un codice di comunicazione specifico del web diventa il simbolo per un messaggio universale. A chi è che ogni tanto non scappa un bel #fuck?

Passiamo alla fase tecnica... Federica Dardi segnala due tool per gestire i Live Tweeting (o Tweetchat) che si creano intorno ad un hashtag: tweetchat.com e twubs.com. Inoltre ho scoperto l'esistenza del sito What the trend dove si possono trovare spiegazioni e definizioni degli hashtag popolari "approvate dagli utenti stessi, con un meccanismo analogo a quello di Wikipedia".
Per l'Italia io utilizzo invece il servizio Breaking-News che non offre una spiegazione collaborativa dell'hashtag ma fungendo da aggregatore dei tweet relativi agli hashtag nei Trends permette di comprendere, in un colpo d'occhio, a cosa si riferiscono gli hashtag del momento. Sinceramente non so se per l'Italia ci sia qualcosa di più specifico. E se potessimo vederli in una mappa?

Altra scoperta dalla lettura del libro: l'esistenza di @twitterstories (che a quanto pare prima era Twitter Tales). Si tratta di un progetto dove Twitter racconta tutti i diversi modi in cui gli utenti utilizzano il social, mentre su Twitter media troviamo idee e casi di successo.

Il libro di Federica Dardi si conclude con alcune buone maniere che è bene tenere su Twitter: faccio un piccolo sunto.
  1. Stai alla larga dai flame: Twitter è pace.
  2. Twitta come mangi (e solo se hai qualcosa di interessante da dire).
  3. Condividi citando la fonte.
  4. Il troppo storpia.
  5. Ricorda che sei in pubblico.
  6. Rispondi quando vieni citato.
  7. Sii onesto. I tweet bugiardi hanno le gambe corte.

Ma come i brand possono utilizzare Twitter per raggiungere i propri obiettivi di awareness, vendita e fidelizzazione?

"Puoi utilizzare Twitter per condividere rapidamente informazioni con utenti interessati alla tua azienda, raccogliere informazioni sul mercato e feedback in tempo reale, costruire relazioni con clienti, partner e altre persone alle quali la tua azienda sta a cuore e fornire assistenza ai tuoi clienti".

Personalmente quest'ultimo è l'aspetto di Twitter che più mi piace: aiutare il cliente in maniera trasparente e veloce con questo strumento è molto più semplice. Ma senza nemmeno pensarci troppo, basta dare spazio alla fantasia. Sicuramente un altro vantaggio che Twitter riesce ad offrire, rispetto ad altri social, è quello di permette ad eventi e campagne di raggiungere una grande visibilità in pochissimo tempo entrando a far parte dei Trending Topics.

Ma non voglio entrare nei dettagli: su questo argomento ci sono parecchie risorse. Quello che mi interessava di più era dare forma alle teorie espresse nel libro tramite le testimonianze reali di chi Twitter lo utilizza tutti i giorni: infatti troppo spesso nella didattica, specialmente in quella che riguarda internet, c'è uno scollamento tra teoria e pratica che tocca a noi studenti colmare con l'approfondimento, proprio qui, sul web! Questa è la parte più bella di ogni esame ed è una sorta di validazione dei contenuti del testo di studio, necessaria visto la velocità con la quale oggi cambiano strumenti, pratiche e idee.


Appunti stesi per l'esame di "Comunicazione web" tenuto dal prof. +Francesco De Nobili.





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